Diocesi di Belluno – Feltre
Foglio Settimanale Parrocchiale Val Biois

Cari fratelli e sorelle….

         Cari fratelli e sorelle,

anche se la stagione sembra non essere favorevole, la festa di Pasqua ci parla di vita nuova, rinascita, di nuovo inizio.
La Risurrezione di Cristo è definitiva ed eterna: “Egli risorge per non mai più morire”. E noi?
Noi sappiamo che risorgeremo l’ultimo giorno.
“Io credo risorgerò, questo mio corpo vedrà il Salvatore”.
“Io lo so che il mio Redentore è vivo e ultimo si ergerà sulla polvere: io proprio io, con questi miei occhi, con questa mia carne fisserò il mio Dio”, dice Giobbe.
“Credo la vita eterna, la risurrezione della carne” ripetiamo nel Credo.
Ma e nel frattempo?
Cioè da qui al momento della morte, e dalla morte al giorno finale?
La vita in Cristo!
La vita di Grazia!
Ogni volta che lasciamo dietro le spalle i nostri peccati, noi risorgiamo, diventiamo nuova creatura.
“O tu che piangi i tuoi peccati, fai cosa ben più grande di chi, per grazia di Dio, fa risuscitare i morti”.
Il peccato abita alla porta del nostro cuore, dice Dio a Caino: “Il peccato è accovacciato alla tua porta, ma tu dominalo”.
Risurrezione per noi è cambiare vita, abbandonare il peccato, riprendere da capo ogni volta che siamo caduti e RISORGERE, proprio lì dove siamo caduti. Gesù non mi abbandona, mi prende per mano e mi rialza!
“Sorgi, o tu che giaci nei tuoi peccati, e Dio ti ridonerà vita”la settimana santa ci prepara a vivere in pienezza la Pasqua con i suoi appuntamenti e le sue liturgie coinvolgenti. Non possiamo rinunciare a partecipare e rivivere con Gesù le ultime ore del suo dono d’amore per noi nell’ultima Cena e nell’orazione dolorosa nell’orto degli ulivi (Giovedì santo), la notte passata in prigione e l’essere trascinato da un tribunale all’altro per farsa, la condanna a morte, la flagellazione e coronazione di spine, la via del Calvario e poi la crocifissione, morte e sepoltura (il venerdì santo). Il Sabato santo è il giorno del grande silenzio, del mutismo di fronte alla morte e al dolore di Cristo e di sua Madre. Nel silenzio ci chiediamo che posto occupa Gesù nella mia vita, che significato ha per me l’affermazione: “Gesù è il mio Salvatore, Egli mi ha salvato attraverso la sua morte e risurrezione”. Il cammino della Quaresima ci ha insegnato “non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. La Trasfigurazione ci ha fatto contemplare la gloria che risplende in Gesù. Il fico senza frutto ci richiama alla pazienza di un Dio che attende i nostri tempi. La parabola del Padre Buono ci ha fatto vedere l’amore di Dio Padre e il perdono alla donna adultera che il perdono ci fa nuovi per poter ricominciare nel bene.

don Vito

BUONA PASQUA